Ricordi la magia del momento?

Quando “per sempre” era lontano solo qualche parola fa,

quando credevamo che ogni cosa fosse sicura,

tutto ciò che avevamo da fare era mantenere

le promesse fatte, cullare la speranza tra noi

e i nostri sogni sarebbero stati sempre al sicuro,

saremmo stati sempre insieme ed io ci credevo,

ti ho messo l’anello al dito e quel sorriso sul tuo volto,

e ti ho detto che non avrei potuto amarti di più,

noi desideravamo ardentemente l’apice della curva

ci siamo lanciati verso l’apice della curva,

abbiamo toccato le stelle.

La fiaba, l’impeto senza fiato della fiaba amorosa,

se l’amore è cieco allora io non tornerò a vedere,

al risveglio l’incanto si è rotto,

le nostre anime intrecciate, nell’euforia

tu mi hai preso il cuore, hai soffiato via le mie ombre,

hai asciugato le lacrime dei miei occhi baciandole,

e mi hai detto che non avresti potuto amarmi di più,

ci siamo imbarcati sull’apice della curva,

siamo fuggiti sull’apice della curva e abbiamo toccato le stelle,

abbiamo toccato le stelle.

I giorni sono lunghi, le notti ancor di più,

in ogni minuto c’è il pensiero di te,

non riesco a dimenticare la magia di quei momenti,

guardo fisso nello specchio per far finta di non essere solo,

ci vogliono tutte le mie forze per non telefonarti,

per dirti che non avrei potuto amarti di più,

che mi sono perso sull’apice della curva

correndo sull’apice della curva

andando a sbattere sull’arco della curva.

            Non avrei mai potuto immaginare che te ne saresti andata via.
                                                                                      William Derek Dick (Fish)